Content | È un'assolata giornata estiva e i due uccellini Nuki e Tati si annoiano a morte; dopo che il papà li ha privati del loro giochino elettronico, passano il tempo a sbuffare stravaccati su un ramo. «Perché non fate il giro del giardino di corsa per vedere chi arriva primo?», «Perché non giocate a calcio?», «Perché non andate sull'altalena?» domanda il papà, ma la risposta dei due piccoli è sempre la stessa: «Ufff...». Neanche la piscina gonfiabile nella quale sguazza Gio, con maschera e boccaglio, attira la loro attenzione... Ma ecco che, improvvisamente, un 'prot' inaspettato riesce a scatenare l'ilarità di Nuki e Tati, che finalmente si tuffano entusiasti nell'acqua gridando: «Che divertente!». In fondo basta un piccolo evento imprevisto per sconfiggere l'apatia e la pigrizia dei piccoli! | Leggere. Come, quando, dove, con chi e perché. Ogni luogo, ogni momento è ideale per leggere. Ogni lettore, piccolissimo o adulto, ha le sue abitudini. C’è chi resta sveglio tutta la notte, finché la storia non è terminata. C’è chi ama farlo in silenzio, senza rumori che lo distraggano e chi, invece, si perde tra le pagine. C’è chi ancora non sa leggere, e ama sentirsi raccontare storie; c’è chi ama leggere storie per gli altri. In piedi, seduti, o distesi. Da soli in una stanza, o tra le onde in tempesta. Di tavola in tavola, tra le tante e diverse abitudini di lettura che ci mostrano i personaggi di Attilio, ciascun lettore riconoscerà e ritroverà anche la propria, sorridendo.Età di lettura dai 3 anni | I cinque malfatti sono cinque tipi strani: uno è tutto bucato; uno è piegato in due, come una lettera da spedire; un altro è tutto molle, sempre mezzo addormentato. Un altro ancora è capovolto, tanto che per guardarlo in faccia ti devi mettere a gambe per aria. E lasciamo perdere il quinto, sbagliato dalla testa ai piedi: una catastrofe. Abitano insieme, questi begli originali, in una casa: ovviamente, sbilenca. E che fanno? Niente, ma proprio niente di niente... Finché un giorno in mezzo a loro, come una punizione di divina, piomba, lui: il Perfetto. Un nuovo libro firmato Beatrice Alemagna, lieve, amabilissimo, brillante, per vivere imperfetti, perfettamente felici. | Ogni mattina Nonna Li si reca al fiume del Ponte canterino per riempire d'acqua i suoi due orci. La piccola Yun che l'accompagna si accorge che uno dei due perde. Perché non lo sostituisce con uno nuovo? Perché così annaffia e fa crescere i fiori lungo il cammino. Il fatto d'essere vecchio e un po' crepato non rende inutile un oggetto! Un soave racconto sull'usura del tempo e la bellezza del mondo. Con qualche parola cinese da scoprire lungo la strada che porta al fiume del Ponte canterino... Nella scia de "Il mio abbecedario cinese", questo album è anche un'iniziazione dei piccoli agli ideogrammi cinesi. Età di lettura: da 6 anni. | Tra le creature estinte, ce ne sono alcune che debbono imputare la loro scomparsa a fattori esterni: per esempio il Kubo, effettivamente poco utile con la sua forma, oppure la Rana divoratrice di marmellata, molesta, oltre che ladra. Il pericolo di estinzione che per molti è dietro l’angolo, non riguarda minimamente solo una categoria al mondo: quella dei Raffreddori. La sua fortuna sta nel fatto che è cosa risaputa che i Raffreddori non si devono prendere. Questa circostanza ne ha favorito la diffusione e la moltiplicazione di varietà tra loro diverse: quello di testa, quello passeggero, quello trascurato, quello mortale. Ma di certo i più diffusi sono i Raffreddori belli e brutti. L’umanità intera si misura con essi. Persone passano a letto giorni interi con loro, altri li fanno passare, altri li prendono facilmente. La scelta vincente comunque e non prenderlo del tutto, visto che in giro ce ne sono davvero molti. Un capolavoro di bellezza, di sintesi, di ironia, di intelligenza, concepito da un genio indiscusso dell’immagine, André François. Augurabile il ‘contagio’ diffuso del libro. | E se le streghe e le fate fossero non fossero poi così diverse e magari poi si scoprisse che sono uguali? Impossibile, anche perchè le fate hanno il cappello all'insù e le streghe all'ingiù, si sa da sempre. Ma a parte questo, che differenza c'è tra di loro?
Una favola ironica sul potere del pregiudizio e la forza della verità. |
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