Descrizione
Due ragazzi passeggiano per le vie di un paese e si fermano di fronte alla villa nella quale uno dei due ha trascorso l’infanzia. Di quel periodo, il protagonista racconta all’altro un episodio particolare: la prima volta che l’antennista salì sul tetto a sistemare i cavi difettosi. Un personaggio che su quel bambino esercitò un fascino particolare.
Nella memoria del ragazzo che racconta è tutto sfocato: la grammatica della memoria, come quella dei sogni, sovrappone e mescola, eppure quell’attrazione è indubitabile, profonda… ma si trasforma nell’immediata intuizione di un sentire che non può essere compreso da tutti: il fratello che gli è accanto, infatti, non vede nell’uomo delle antenne quello che vede lui. Da quel mancato sguardo nasce il senso di qualcosa che non può essere rivelato.
In una serie di cambi di scena, che uniscono il racconto della realtà alla percezione di un mondo immaginario, l’albo racconta la primordiale scoperta dell’orientamento sessuale del protagonista attraverso il racconto del suo turbamento, dell’incertezza e di una dolce inquietudine. Nei nostri ricordi di bambino o bambina ognuno può riconoscere il delicato, decisivo equilibrio al confine fra conoscersi ed essere riconosciuti.
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