Content | Curiosi e incoscienti, giocosi e affamati, due piccoli di tigre e di leopardo s’incontrano nella giungla, entrambi alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Per evitare litigi, si mettono d’accordo: a te tutto quel che è a strisce a me tutto quel che è a macchie. Ma per quanto a pallini siano le coccinelle e rigati i maggiolini, immangiabili sono entrambi. Discorso analogo per foglie e per farfalle. Gli uccelli poi, chi è in grado di acchiapparli? Finalmente, sulla riva del fiume, alcuni cervi, ma insieme a loro, fauci spalancate e denti aguzzi, un feroce coccodrillo. Non resta che fuggire e nascondersi tremanti nella giungla. Per fortuna quelle due sagome grandi e imponenti non sono altro che mamma tigre e mamma leopardo, venute a riportarli nella tana. E per cena, nulla a strisce, nulla a macchie. Per entrambi solo bianco latte. | Beso, puthje, suudlus, pocalunek, cusan, öpücük, beijo, kuss, petó, baiser, polibek, csók, kiss… Consonanti, vocali, accenti diversi per definire una delle dimostrazioni d’affetto più universali. Li ha fusi tutt’insieme Goele Dewanckel, in quell’esperanto delle lingue che da sempre è il disegno. Tra i colori, i gesti e gli sguardi di tanti amanti diversi -donne, uomini, bambini, animali, piante- in un libro senza parole, le parole sembrano affiorare e rincorrersi. Per dire che l’amore va sempre e comunque bene. E che non ci sono amori giusti e amori sbagliati. E, soprattutto, per dire - come recita l’unica frase che campeggia all’inizio del libro - “Cada beso una revolución”. | Due storie che si intrecciano e si alternano sulle pagine. La prima ha parole e immagini, la seconda solo immagini. Il protagonista della prima è un un uomo che vuole dipingere sul suo quadro un pesce. La seconda ha come protagonisti dei ragazzini che il pesce invece lo vogliono vero. L'uomo va con la sua tela sulla spiaggia in cerca di ispirazione ma poi si addormenta e la sua tela va alla deriva, galleggiando. I bambini vanno sulla medesima spiaggia con il loro vaso cercando di catturare un pesce nel mare. E ci riescono, ma trovano anche la tela del pittore addormentato. E così cominciano a dipingerci sopra tanti animali che nello stesso momento entrano nei sogni di quel signore. Al suo risveglio, il pesce che doveva essere solo disegnato è diventato vero e nuota nel vaso che i bambini hanno abbandonato lì accanto a lui. Un breve racconto o una lunga poesia di Pascale Petit, magnifica poetessa e narratrice del surreale. I visionari disegni di Maja Celija si infilano tra le parole e di una storia ne fanno due: un racconto dove sogno e realtà sono perfettamente mischiati. | Sorelline e fratellini felici, e un po’ preoccupati. Mamme e papà premurosi. E con loro, nonne e nonni, zie e zii, e tutti gli amici. Ognuno vorrebbe avere la bacchetta magica per regalare al nuovo arrivato doni preziosi: l’energia, l’equilibrio, l’immaginazione, il gioco, le parole, la risata esplosiva, il conforto, la curiosità, la musica, la golosità, il disegno… Ma la bacchetta magica non serve. Ogni bambino ha in sé tutto questo. E anche di più. Da una giovane autrice svizzera, una canzone di benvenuto per tutti i nuovi nati. | Un bambino attraversa la città. Scende dall'autobus, cammina sul marciapiede ed è piccolo in mezzo a tanti grandi che camminano senza neanche vederlo, frettolosi. Il traffico delle automobili, i grattacieli incombenti e cominciano a cadere anche i primi fiocchi di neve. Una voce fuoricampo accompagna il suo cammino lungo vicoli stretti, inferriate di parchi e davanti a piccoli negozi. Le parole sono affettuosi suggerimenti per chi è piccolo in una città grande: posti in cui trovare qualcosa da mangiare, luoghi in cui trovare un poco di calore o ascoltare buona musica. A chi sa osservare con attenzione, piccoli dettagli si rivelano chiarificatori. Ma il senso ultimo di questo monologo qual è? Un meraviglioso percorso che attraversa una grande città, fatto di palpiti e piccoli passi di bambino, che porta dritto al colpo di scena finale che in una giornata di neve sboccia nel calore di una soluzione piena di tenerezza. | «L'immaginazione è più importante della conoscenza. Perché la conoscenza è limitata, mentre l'immaginazione abbraccia il mondo intero.» (Albert Einstein) |
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